Analisi del contesto

Fonte: Sistema Informativo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (SIMPI).

Dai dati, relativi all’anno scolastico 2007/08, in possesso del servizio statistico del Ministero della Pubblica ‘Istruzione, si deriva che gli alunni con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico nazionale rappresentano il 6,4% del totale degli alunni corrispondenti a 574.133 unità. Le scuole primarie e secondarie di I grado accolgono il maggior numero di allievi di origine straniera, che rappresentano rispettivamente, in percentuale, il 7,7% e 7,3% dell’intera popolazione scolastica.

La mancanza di regolarità scolastica tra gli studenti con cittadinanza non italiana rappresenta un dato particolarmente allarmante dovuto sia a difficoltà legate alla conoscenza della lingua italiana, sia a problemi di integrazione sociale. In media, il 42,5% di alunni stranieri non è in regola con gli studi e il crescere dell’età aumenta il loro disagio scolastico. L’osservazione a livello territoriale evidenzia che l’incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana è particolarmente significativa in Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Veneto dove essi rappresentano più del 10% della popolazione scolastica regionale. La presenza di studenti stranieri nel Centro-Nord è quindi superiore alla media italiana fino a raggiungere i 12 studenti stranieri ogni 100 in Emilia Romagna, mentre nel Mezzogiorno l’incidenza percentuale varia tra l’1,3 e il 2,3% ad eccezione dell’Abruzzo con il 5% .

Per quanto riguarda la provincia di Bologna (area geografica su cui intende intervenire la presente proposta) i dati relativi alla percentuale di alunni stranieri presenti  per ogni ordine di scuola sono:
- Infanzia, pari al 10,4%
- Primaria, pari al 12,9%
- Secondaria di I° grado, pari al 12,2%
- Secondaria di II° grado, pari all’8,2%

Indicatore di dispersione scolastica

La quota di alunni stranieri non ammessi all’esame finale di terza media, tra gli scrutinati alla fine dell’anno, è un indicatore valido di dispersione scolastica, la cui significatività è ancora più alta se si considera che, nell’anno scolastico di riferimento (2005/2006), la terza media era ancora l’ultimo anno della scuola dell’obbligo e l’esame finale costituiva uno spartiacque per l’eventuale passaggio ai gradi di istruzione volontaria, il cui mancato accesso può condizionare in maniera determinante la scelta futura di continuazione degli studi.
Dal IV Rapporto del CNEL, datato 20/02/2009, sugli indici d’integrazione degli immigrati in Italia emerge che, escluso il Trentino Alto Adige (3° con il 6,5%), l’Emilia Romagna (9° con 8,6%) è il primo contesto settentrionale in graduatoria, precedendo il blocco quasi completo delle regioni del Centro-nord posizionato dal 12° al 18° posto (dall’8,9% della Liguria a ben il 12,1% del Veneto, passando, nell’ordine, per Piemonte, Lombardia e Lazio con il 9-10%, Friuli Venezia Giulia con oltre il 10%, Toscana con l’11%). La Valle d’Aosta è invece ultima con un tasso di non ammissione di ben il 19,6% (1 ogni 5 scrutinati stranieri) che la colloca, unica, nella fascia a massima intensità di dispersione. È una “mortalità” scolastica 4 volte superiore a quella della Puglia (5%), che guida la classifica precedendo l’Umbria e, dopo il Trentino Alto Adige, un gruppo di regioni meridionali (Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia e Sardegna) con valori di circa il 7-8%. La posizione dell’Emilia Romagna spicca ancor più se si considera che, per grandi aree, il Nord Est è ultimo con un tasso di non ammissione (10,2%) molto superiore a quello di Sud e Isole (7,5% circa), che primeggiano per più ridotta ricorrenza del fenomeno.
Per quanto riguarda l’incidenza e la presenza di allievi disabili figli di migranti nel sistema scolastico, non ci sono dati e stime ufficiali in merito. Quello che si conosce è un significativo aumento delle segnalazioni negli ultimi anni.

Nell’anno scolastico 2007-2008 gli alunni con disabilità nelle scuole normali (statali e non statali) sono 188.713, pari al 2,1% di tutti gli alunni, di questi174.404 (pari al 92,4% di tutti gli alunni con disabilità) frequentano le scuole statali (SIMPI, 2007-2008).

Nell’anno scolastico 1999-2000, per effetto dell’estensione dell’obbligo scolastico, nelle scuole medie inferiori si è assistito ad un incremento superiore all’1% del numero totale degli alunni, mentre per per gli alunni con disabilità tale incremento è stato pari allo 0,5% (SIMPI, 1999-2000).

Fonte: Sistema Informativo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (SIMPI).

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